Sri Lanka: le grotte di Dambulla.

Dall’alto della collina il monastero di Dambulla, come un serpente bianco latte, corre lungo le pareti di roccia scura nelle cui viscere i Buddha hanno trovato pace. 150 statue di chi un tempo rispondeva al nome di Siddhārtha finchè, dopo un lungo peregrinare, il giovane principe trovò l’illuminazione. Raggiunse il Nirvāna meditando per una notte

Sri Lanka: le donne di Sigiriya.

Sigiriya, una fortezza. Un palazzo. Dalla sommità di una roccia il re Kashyapa dominava tutta la valle protetto fra le mura di una reggia che, per estensione, poteva essere scambiata per una città. Intricate lotte di potere portarono il Re a rifugiarsi in un logo accessibile solo da una scalinata i cui gradini pare non

Sri Lanka: una goccia color smeraldo dal profumo d’incenso abbracciata da un oceano dai confini infiniti.

Colombo. Una grande città suddivisa in quartieri che nascondono, tra templi e statue di budda, ciò che gli invasori d’oltre oceano hanno dimenticato. Palazzi e chiese dalle architetture ricordano una vecchia Europa soffocata dal caldo di un sole poco distante dall’equatore. Altro retaggio di un’epoca passata è Nuwara Eliya, una città che conserva ancora Club

Ricetta: Nasi Goreng (Riso fritto)

Un piatto a base di riso, gamberetti, pollo e uova servito ad ogni pasto, dalla colazione alla cena. Dose per 2 persone Ingredienti –       150gr. di riso basmati –       100 gr di gamberetti –       100 gr di fesa di pollo –       4 uova –       1 cipolla piccola –       1 spicchio d’aglio –       1 cucchiaino di

Halong Bay, la baia dove il drago scende in mare.

In un tempo senza tempo gli Dei mandarono dei draghi ad aiutare il popolo vietnamita a combattere l’esercito cinese che avanzava senza sosta. I draghi sputarono gioielli che, toccando le calme acque della baia, si trasformarono in isolotti; alcuni si unirono plasmando una muraglia che fermò l’esercito nemico. Questo narra una vecchia leggenda… ed è

Vietnam, una terra di templi e pagode.

Singapore Hanoi. Tre ore e mezza di volo per arrivare nella terra che non dorme mai. Una stella gialla incastonata in un fazzoletto rosso come un sole infuocato, sventola con generosità dall’alto del pennone eretto sulla cima del mausoleo di Ho Chi Minh. Le strade sono invase da nugoli di motorini che, come api laboriose,

Cambogia, un gioiello che ancora pochi conoscono.

Dall’alto uno sconfinato acquitrino compare ai mie occhi: il Tonle Sap, un lago grande quanto un mare ma senza coralli. Una fisarmonica che si allarga e si strige al ritmo delle piogge, nascondendo sotto le sue acque color caffelatte un mondo popolato da creature che non possono respirare aria. Piccoli, grandi pesci dalle carni saporite

Ninfee del paradiso.

Apsaras, Dee protettrici delle arti scolpite nelle grigie pietre dei templi di Angkor ci appaiono sotto sembianze di fanciulle che danzano flettendosi come spighe di riso al ritmo di una musica che nessuno ode. Figure cariche di preziosi monili che adornano collo, braccia e caviglie senza appesantire il fluire dei movimenti che si fondono gli

Angeli o Demoni?

Sottili. Leggere. Provocanti. Le nife del paradiso, scolpite nella pietra, si mostrano sotto le sembianze di giovani sinuose fanciulle. Sono le Devatas ornate da sontuosi copricapo e pesanti gioielli che ne ornano le braccia e le caviglie affusolate come giunchi di bambù. Orecchini pendenti ne incorniciano i visi posandosi sulle morbide spalle fino a ricadere

Angkor Wat, la casa degli Dei.

Uno specchio d’acqua, protetta dagli Dei, intrappolata in un fossato rettangolare fa da cornice al tempio di Angkor Wat rigurgitato da una foresta dalle infinte bocche da sfamare. Una selva d’intricate fronde abbraccia, come una madre protettiva, la sua creatura nascondendola agli occhi dei profani. Angeli senza ali prendono posto nella gondola sorretta dal turgido